Risposta all'articolo pubblicato sul Gazzettino

Risposta all'articolo pubblicato sul Gazzettino

20 agosto 2014

Rispondiamo in merito all’articolo pubblicato oggi sul Gazzettino a pag. 6 e intitolato “Nicola Funari: il Comune ha crediti per 192 milioni”. Secondo l’ex consigliere Funari, il Comune di Venezia avrebbe un credito con Insula spa pari a 35 milioni di euro. Ancora una volta vale la pena chiarire che i bilanci civilistici seguono regole diverse dai bilanci finanziari dei Comuni. Ciò che appare un “debito” di Insula nei confronti del Comune corrisponde realmente al valore dei beni realizzati attraverso i lavori svolti da Insula, società che progetta, appalta e dirige i lavori per conto del Comune di Venezia.

I lavori (riparazione ponti, sistemazione masegni e selciati, fognature, rifacimento e/o manutenzione del patrimonio edilizio e pubblico comunale ecc.) vengono quindi realizzati, attraverso commesse pluriennali e, alla fine, collaudati e riconsegnati al committente, ossia il Comune di Venezia. Per questa ragione le somme di denaro ricevute dal Comune e utilizzate da Insula per la manutenzione o realizzazione delle opere (investimenti) sono iscritte nel bilancio della società – a questo dedicata – come somme ricevute in acconto per svolgere lavori pubblici.

Per questo motivo tali somme vengono definite “debiti” fino al momento della riconsegna dell’opera alla committenza. Pertanto, nello scorrere degli esercizi annuali, i “debiti” si trasformeranno in opere consegnate e collaudate, e quindi in corrispondente incremento di patrimonio del Comune, ovvero pubblico.

Le analisi dell’ex consigliere Funari non chiariscono questo aspetto, ma viceversa, tendono a fare confusione: possono forse essere restituite le somme impiegate per una manutenzione stradale o più semplicemente si sono trasformate in opere pubbliche? Risulta evidente che esse debbano essere, invece, correttamente, come accade, collaudate e consegnate alla collettività.

Come spiegato nella nota integrativa della società – bilancio pubblicato in internet – questo particolare dettaglio tecnico si spiega “nel caso in cui gli acconti siano corrisposti in maniera indipendente dall’avanzamento: l’intero avanzamento dell’opera è imputato a rimanenza, mentre gli acconti sono registrati nel passivo fra gli acconti o fra i debiti verso controllanti a seconda della natura del committente”.

I “debiti”, intesi come esposizione verso terzi e/o somme da restituire sono altra cosa.

È senz’altro vero, invece, che le difficoltà economiche generali e il taglio dei trasferimenti (in particolare di legge speciale) gettano più di un’ombra sul futuro delle attività di manutenzione urbana, di cui Venezia senz’altro necessita sia che vengano svolte da società specializzate sia che vengano svolte direttamente dagli uffici comunali. Evidenziamo, infine, che nel 2013 Insula non ha segnato un bilancio in rosso, come al contrario viene scritto, spesso, da persone poco competenti.